Il centro storico di Palermo è uno dei più antichi e grandi d’Europa. Dichiarato nel 2015 patrimonio dell’Unesco, è composta da tantissimi monumenti e attrazioni che mescolano diverse culture, da quella araba a quella normanna, da quella francese a quella spagnola, senza dimenticare le influenze fenicie e greche ancora più antiche.
La Cattedrale di Palermo rappresenta un esempio perfetto della commistione di stili e della storia millenaria della città. Inizialmente, infatti, nacque come prima basilica paleocristiana; poi divenne una moschea durante la lunga dominazione araba; infine ritornò nuovamente chiesa con i Normanni. Per quanto riguarda lo stile, l’architetto Ferdinando Fuga alla corte di Carlo di Borbone nella seconda metà del ‘700, diede all’edificio una vigorosa impronta neo-classica, riducendo gli elementi delle culture passate (arabo-normanne, gotiche e barocche).
Tuttavia, è ancora possibile vedere tracce evidenti degli stili passati, come ad esempio nell’abside maggiore arabo-normanno, nel portale principale d’ingresso gotico e, ancora, nella cupola barocca. Un insieme di stili architettonici che colpisce e a cui vanno ad aggiungersi le tombe reali, tra cui quella di Federico II e, soprattutto, la tomba di Santa Rosalia, patrona della città.
L a Chiesa della Martorana a Palermo è stata costruita nel 1143 dall’ammiraglio Giorgio d’Antiochia, servitore del re normanno Ruggero II. Si tratta di una delle più belle e affascinanti chiese in stile bizantino in Italia. Il contrasto fra lo stile arabo-normanno e le aggiunte barocche fanno di questo luogo sacro un bene tutelato anche dall’Unesco. Nel 1433 Alfonso d’Aragona cedette la chiesa al monastero benedettino adiacente, fondato dalla nobildonna Eloisa Martorana, da cui trae origine il nome della chiesa.
La Martorana fa parte dei beni dell’Eparchia di Piana degli Albanesi e pur essendo soggetta alla Santa Sede segue il calendario liturgico ortodosso. Il “Cristo pantocratore” sulla sommità della cupola e le decorazioni bizantine in mosaico sono il fiore all’occhiello della Chiesa. La Chiesa della Martorana è visitabile tutti i giorni, al di fuori delle funzioni sacre. Il biglietto intero costa 2,00 €uro (ridotto 1,00 per gruppi di almeno 5 persone, over 65 anni e studenti, mostrando un biglietto del Circuito di Arte Sacra).
Non lontano dal B&B Arsenale Porto è possibile visitare il quartiere storico della Kalsa (dall’arabo al-Khalisa). In questo quartiere è possibile visitare palazzi storici di interesse storico e artistico senza pari: Palazzo Mirto, Palazzo Abatellis e l’Oratorio dei Bianchi sono i luoghi dove il passato glorioso della Kalsa – e di Palermo – viene custodito gelosamente. Il primo (Palazzo Mirto) è stato per quattro secoli la dimora della famiglia normanna più antica di Sicilia, i Filangieri Conti di San Marco, poi Principi di Mirto.
Palazzo Abatellis, invece, è un museo dove, fra le tante collezioni medievali, moderne e archeologiche è possibile vedere il famoso quadro del trionfo della morte e l’annunziata di Antonello da Messina (in foto). Infine, l’Oratorio dei Bianchi, sede della Nobile, Primaria e Real Compagnia del Ss.Crocifisso, dove, tra l’altro, è possibile ammirare la porta lignea “Bab el Fotik”, rinominata “Porta della Vittoria” dai Normanni che posero fine alla lunga dominazione araba in città.
Al centro dell’omonima piazza, di fronte il palazzo comunale, c’è la “Fontana Pretoria” anche detta la “Fontana della Vergogna” per via della nudità delle statue tutte attorno. La storia della Fontana Pretoria è piuttosto singolare, dal momento che era destinata ad abbellire un giardino di Firenze, per la precisione il giardino di Don Luigi di Toledo che aveva commissionato all’architetto Francesco Camillani la realizzazione dell’opera.
La fontana poggia su un base ovale, circondata da una balaustra che contiene le altre vasche: tre posizionate in modo concentrico una sull’altra, seguite da un’altra serie di dimensioni più piccole. Quanto alle statue, rappresentano divinità e figure mitologiche (Ercole, Venere, Apollo, Bacco, Diana, Adone ecc.). A cavallo tra gli anni ’90 e i ’00 una lunga e complessa fase di restauro ha restituito splendore alla Fontana Pretoria, garantendo nuovamente, dopo anni, la circolazione dell’acqua.
La parola abbanniare è l’espressione che rimanda ai richiami dei venditori dei mercati di Palermo, famosi per le urla ricche di allusioni e metafore, funzionali alla vendita dei prodotti esposti. Un’abitudine che giornalmente si ripete nei tre mercati più grandi della città: la “Vucciria”, “Ballarò” e il “Capo”.
Visitare questi luoghi è indispensabile per approfondire il “genius loci” del capoluogo siciliano in cui sono ancora evidenti le influenze della lunga dominazione araba. Tracce che rimandano ai termini utilizzati per attirare i compratori.
Inoltre, è d’obbligo citare il famosissimo street food, come il “pane ca meusa”, le arancine e la pasticceria siciliana.
Arsenale Porto è la struttura ideale per chi cerca un soggiorno a Palermo vicino al porto e al centro città, ben collegato e con tante camere disponibili.
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